Luigi Petracchi

1954, Firenze, Italia

Biografia

Nasce a Firenze nel 1954. Inizia a esporre agli inizi degli anni ‘70, con mostre personali e collettive in varie città italiane e straniere. Tra queste: Roma, Prato, Firenze, Fano, Empoli, Spoleto, Caserta, Milano (1975-79); Firenze, Fecamp (FR), Monza, Taormina, Riolo Terme, Carmignano, Palermo, Viareggio, Pistoia, Forte dei Marmi, Malta (1980-88); nel 1988 partecipa a Seul alla mostra nell’ambito delle manifestazioni artistiche collegate alle Olimpiadi e vince il Gran Premio Olimpiadi di Seul; e ancora Tokio, Washington, Las Vegas, Parigi (1989); Hong Kong e Palma di Maiorca (1990-91); Barcellona e Siviglia (1992); negli anni 2000 ancora una mostra a Firenze e in Toscana, Bologna, Forlì, Milano, Roma, Pietrasanta. Dal 2005 collabora continuativamente con Galleria Bongiovanni di Bologna per la quale ha partecipato a numerose mostre e fiere. Recentissima (2012) Frammenti la personale presso Overlook Quarrata (Pt). Sue opere sono state collocate in prestigiosi Musei. Ha partecipato alla Biennale di Malta (1988). Vive e lavora a Casalguidi (Pt). 


Il lavoro di Petracchi si connota per l’estrema raffinatezza: che sia carta, scultura, dipinto, installazione, fotografia la composizione è sempre accurata, scomposta e ricomposta nei mille frammenti della perfezione per uno stile che non si può definire né figurativo né informale. Grande attenzione, quindi, è data alla materia dalla più classica – bronzo, marmo, tela, olio – alla più anomala – oggetti, pagine di libri antichi, giornali, resine – comunque e sempre funzionale ai contenuti delle composizioni, quasi che i materiali ne fossero dei traduttori simultanei. E questi contenuti ci parlano di sacro e di misticismo, di storie ancestrali e di archetipi, di cosmogonie e di linguaggi antichissimi o non scoperti: nelle sue opere compaiono totem con segni e simboli; statue classiche mutilate e sprofondate su cuscini durissimi; echi di miti e leggende di popoli antichi come i Greci, gli Egizi, la cultura ebraica. una complessa e profonda ricerca in cui il corpo umano ha una posizione centrale quale parte integrante o, spesso, quale protagonista di un ordine cosmico simbolico e spirituale dove saggezze arcaiche dialogano con la concettualità postmoderna di Petracchi che, come un Mago Merlino, gestisce, con la sua bacchetta magica, il suo affollatissimo affascinante universo. 


Highlight 

Ha vinto numerosi premi d’arte tra cui: Premio New York (1982); Premio Biennale di Venezia (1988); Premio Tokio (1989); Premio internazionale Drach, Palma di Maiorca (1991); Premio I Maestri dell’arte Contemporanea, Barcellona (per i XXV Giochi Olimpici) e Premio Internazionale Cristoforo Colombo, Siviglia (1992); Premio Lorenzo Il Magnifico (Premio Del Presidente), Florence Biennale e Premio della Cultura a Milano (2007). 

I Do di Luigi Petracchi

Opere e contributi