Le Edizioni
Ogni due anni do ut do propone eventi e iniziative legati a una tematica specifica. Tutte le opere sono presenti anche in Google Arts & Culture.
Fragilità
2023
Siamo fragili, tutto è fragile intorno a noi: uomini, animali, piante, la vita sulla terra, le nostre relazioni, i nostri sentimenti, i nostri amori, le nostre idee, la sostenibilità del nostro modello di sviluppo, la nostra idea di progresso, la nostra presunta centralità nell’universo. Se però accettiamo la nostra fragilità possiamo trasformare l’apparente vulnerabilità nel suo opposto.
Vai all'edizione 2023NINO
2021
I volti umani sono monumenti irripetibili che contengono storie, esperienze, emozioni, paure, amori, dolori e gioie. Nino Migliori ha fotografato seicento volti di donne e uomini, alla luce di un fammifero, come ha fatto con molte sculture e bassorilievi. Ci sono volti che qualcuno riconoscerà o altri che rimarranno sconosciuti. Sono amici, o amici di amici, che sono andati a trovarlo dal 2016 ad oggi nel suo studio in via Elio Bernardi, 6 a Bologna.
Vai all'edizione 2021La morale dei singoli
2018
Crediamo che le società contemporanee abbiano bisogno di una rivoluzione etica che parta dai singoli. Un movimento che ricostruisca il potere che ognuno di noi ha nel momento in cui si unisce per generare una sensibilità collettiva responsabile nei confronti della propria comunità.
Vai all'edizione 2018I Valori dell’Abitare
2016
Il Palazzo disegnato da Alessandro Mendini per do ut do ha una facciata fiabesca, indica l’attitudine poetica con la quale viene svolta periodicamente l’attività del dono, gesto di apertura, di disponibilità verso il prossimo, di anima attenta e gentile.
Vai all'edizione 2016Design per Hospice
2014
Si potrebbe definire il design come il linguaggio della differenza perché è in grado, anche più dell’arte, di rispettare gli elementi fondamentali di una forma, di un oggetto già memorizzato, reinventandolo all’infinito… (A. Colonetti)
Vai all'edizione 2014Dare per dare
2012
Prima edizione di do ut do, nome coniato da Alessandro Bergonzoni riflettendo proprio sul fine del progetto che è quello di donare per il solo fine di donare: ecco allora dare per dare, “do ut do”.
Vai all'edizione 2012