Francesco Patriarca

1974, Roma, Italia

Biografia

Nasce a Roma nel 1974. La sua formazione professionale è intimamente legata alle sue esperienze personali. Ha esposto in gallerie, musei, fondazioni e istituzioni nazionali e internazionali, a partire dal 2002 fino ad oggi. Tra le principali: Galerie Peithner-Lichtenfels, Vienna; The Gossmichael Foundation, Dallas; The Dactyl Foundation, New York; Hamiltons Gallery, Londra; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Galleria Nicoletta Rusconi, Milano; Galleria del Cortile, Roma; Museo Mercati di Traiano, Roma; Musèe Carnavalet, Parigi; Rencontre photographiques en Sud Gironde, Commissione Europea, Parigi; Zebra Project, Londra; Galleria Nazionale d’Arte, TiranaHa pubblicato reportage fotografici e ritratti su quotidiani e riviste tra cui: International Herald Tribune, Courrier International, La Repubblica, Lire, Regal. Recentissime sono la mostra presso il Museo e Orto Botanico di Roma, la mostra a Londra nell’East End e una residenza d’artista presso la Sanskriti Foundation in India. Vive e lavora a Roma. 


Patriarca utilizza molte tecniche nella sua arte: disegno, pittura, installazione, anche se il suo mezzo principale è la fotografia. Attraverso ciò, l’artista però non crea quadri e opere ma veri e propri progetti che spesso nascono da periodi e situazioni vissute personalmente; il mezzo artistico interviene “solo” per trasformare questi progetti in “serie”, in capitoli di un lungo libro esperienziale. Ed ecco la memoria (l’appartement), la fede in una comunità di monaci di clausura (The Accona Desert), le architetture comuniste in Albania (Pyramids Project), la detenzione in un carcere messicano (Fourth Wall), i luoghi teatro di traumi collettivi (Amnesia), la decadenza ambientale (Aggregates). Ne scaturisce una strutturazione di mosaici visivi e mentali in cui l’artista mette a posto pezzetti di vita, propria e collettiva, in un archivio di elementi diversi ogni volta ma affini all’interno della stessa serie. Senza nessun compiacimento l’opera di Patriarca non nasconde mai il messaggio, ma lascia allo spettatore “l’onere” di scoprirlo. Le sue opere infatti – spesso di largo formato e site specific – mostrano “uno spazio irrisolto e anodino nella sua radicale assenza di riferimenti e cognizioni percettive” come scrive Luigi Fassi, e prosegue: “l’assenza di chiose, commenti o ricordi possibili, consegna l’immagine a una presenza silente, come un’apparizione fantasmatica, un’architettura di evocazione mentale, indeterminabile nei suoi tratti effettivi e per questo tanto più aperta alla dimensione dell’interpretazione personale”. 


Highlight 

L’impegno civile e la riflessione critica sono spesso presenti nell’opera dell’artista romano. Ad esempio Amnesia è stato realizzato nel campo di concentramento di Auschwitz, in Polonia, nel 2006; il progetto The Accona Desert è il risultato di un mese di permanenza dell’artista nel monastero benedettino di Monte Oliveto Maggiore. Nel 2011 collabora con WWF Francia per la realizzazione di un progetto di denuncia sulle miniere illegali nella Guiana Francese. 


Quote

“Evviva il do ut do!”

I Do di Francesco Patriarca

Opere e contributi