Luigi Ontani

1943, Grizzana Morandi, Italia

Biografia

Nasce a Montovolo di Grizzana Morandi (BO) nel 1943. Dopo gli studi a Bologna, inizia negli anni ’70 una carriera artistica che lo porterà a imporsi come uno dei più importanti artisti italiani viventi al mondo. In quegli anni si trasferisce definitivamente a Roma, dove tiene una personale alla Galleria l’Attico (1974) iniziando una lunga serie di mostre tra cui: Basilea, Essen, Amsterdam (1980); Centre Pompidou, Parigi (1981); Guggenheim Museum, New York e GAM, Bologna (1982); New York, Los Angeles, Monaco, Venezia (1983-84), Francoforte (1986); Trento, Torino, Bari e Roma (1989); Centro de Arte Reina Sofia Madrid (1990); Londra e Bruxelles (1991); Trento e ancora New York (1994); del 1996 è la retrospettiva alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento oltre alle per- sonali a Monaco e Francoforte; una grande retrospettiva è anche nel 2001 al PS1 di New York; e ancora Bangkok, Vienna, Gent, Milano (2002-2004); altri omaggi importanti alla Peggy Guggenheim Collection, Venezia (2006), all’Isabella Stewart Gardner Museum, Boston; le grandi mostre al MAMbo di Bologna (2008) e al Museo di Capodimonte, Napoli (2009). 

Recentemente (2011-12) è la mostra al Museo d ́arte contemporanea Castello di Rivoli. Ha partecipato a cinque Biennali di Venezia (1972, 1978, 1984, 1986, 1995), a due Biennali di Sidney (1986 e 1995) alla Triennale di Delhi (1991) e a quella di Lione nel 2000. Vive e lavora a Roma. 

cosa fa 

Fin dagli anni ’60 il lavoro di Ontani ha contribuito a modificare in modo sostanziale il linguaggio artistico contemporaneo, diventando uno dei modelli cui guardare. Fotografie, performance e tableaux-vivant, sculture, installazioni e disegni: Ontani ha rivoluzionato, ripensato, anticipato tendenze, tecniche e movimenti guardando nel contempo alla ricchissima tradizione iconografica sia occidentale sia orientale. Ponendosi come soggetto quasi unico delle sue opere, l’artista materializza davanti ai nostri occhi figure mitiche, storiche e religiose, personaggi presi dalla letteratura o dal mondo popolare, attingendo a quell’infinita fonte d’ispirazione che è la Cultura umana, al di là di epoche, luoghi, momenti storici. Oltre che con la fotografia, Ontani si ritrae attraverso la cartapesta, il vetro, il legno (numerosissime le maschere), la ceramica, più raramente il bronzo, il marmo e i tessuti. Narcisismo ed erudizione, un immaginario libero e ludico, uno sterminato repertorio di segni e simboli – di cui le opere sono spesso piene – sono gli ingredienti che completano il pantheon: tanti dei un solo volto, tutti i luoghi e nessun luogo. Ontani è la somma di tutte queste “maschere” e “identità” in unico grande atto dimostrativo: l’arte e l’artista sono inscindibili proprio come l’uomo e il suo Creatore, lo scrittore e il suo libro, il popolo e suoi rituali. Come dice lui stesso: “Attraverso la maschera vado cercando gli eredi ideali di una ritualità che nel mondo è ovunque indipendentemente dalle condizioni attuali. ” 

highlight Tra i tantissimi travestimenti di Ontani alcuni sono entrati ormai nell’immaginario collettivo, non solo degli addetti ai lavori. Tra questi sono da citare: Teofania, Fantome, San Sebastiano nel bosco di Calvenzano, d’apres Guido Reni, Tentazione, Meditazione, d’apres de la Tour, Bacchino, Raffaello, Dante, Pinocchio, Lapsus Lupus, il dittico EvAdamo, Leda e il Cigno, NapoleonCentaurOntano, le ErmEstetiche. Nel 2012 ArteFiera e la città di Bologna lo hanno omaggiato con un grande evento a lui dedicato. 

Opere e contributi