Luigi Carboni

1957, Pesaro, Italia

Biografia

Nasce a Pesaro nel 1957. Numerose sono le esposizioni personali, tra cui le principali: Galleria Spazia, Bologna; Galleria G7, Bologna; Jack Shainman Gallery, New York; Jack Shainman Gallery, Washington; Galleria Lumen Travo, Amsterdam; Galleria Alberto Weber, Torino; Studio Scalise, Napoli; Studio La Città, Verona; Studio Barnabò, Venezia; Galleria Franca Mancini, Pesaro; Galleria Giò Marconi, Milano; Otto Gallery, Bologna; Galleria Patricia Faure, Santa Monica. È invitato nel 2003 alla Biennale d’Arte Internazionale di Los Angeles, seguono nel 2006 una mostra personale alla Sala del Castellare Palazzo Ducale di urbino, e nel 2009 alla Galleria D’Arte Moderna Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro. Nel 2010 è la mostra MACROwall al MACRO, Roma. Principali collet- tive tra il 1980 e oggi: Galleria d’arte moderna Ancona; Rotonda della Besana, Milano; Museo d’arte moderna Taiwan; GAM, Bologna; PAC, Milano; Kodama Gallery, Hosaka; Museo d’arte contem- poranea Sofia Imber, Caracas; Museo d’arte contemporanea, Bogotà; Galleria nazionale d’arte moderna, San Marino; Fukujama Museum of Art, Chiba Prefectural Museum of Art, Kochi Museum of Art, Iida City Museum (mostra itinerante in Giappone). Galleria d’arte moderna, Gallarate; XII Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Fondazione Melina Mercuri, Atene; Dumontkunstalle, Colonia; Fondazione Bandera, Varese; Polo museale internazionale Castello Colonna, Genazzano; Centro culturale francese Le Botanique, Bruxelles; Mole Vanvitelliana, Ancona; Magazzini del Sale, Siena; Galleria d’Arte Moderna Le Ciminiere, Catania; Forte Belvedere, Firenze. Recentemente (2011) ha allestito tre personali: due alla Otto Gallery (Bologna) e una allo Studio la Città (Verona). 


Artista tra i più interessanti della sua generazione, Carboni si distingue per il suo lavoro di tele-sculture quasi monocrome – bianche, nere, rosse – in costante dialogo con forme geometriche quasi evanescenti, pur nel loro rilievo materico. Partendo dagli anni ’80, dove gli oggetti venivano organizzati su una struttura reticolare, il disegno, man mano, si è sempre più concettualizzato arrivando a una figurazione tono su tono, spesso composta da cerchi sovrapposti con altri motivi, dove la forma geometrica è in chiave tridimensionale, quasi un lievissimo bassorilievo; come ebbe a dire l’artista stesso “La pittura contemporanea di un certo significato è essenzialmente concettuale”. Ecco dunque che il gioco di luci e ombre diviene estremamente suggestivo e le grandi tele, dense ed eleganti, suscitano un’intensa emozione puramente estetica, al di là dei possibili significati da attribuire. Il poetico mondo artistico di Luigi Carboni è una squisitezza per l’occhio, anche per quello meno allenato mentalmente alla visione dell’arte contemporanea. È sufficiente quella capacità di cogliere il bello nelle cose che noi tutti abbiamo. 


Highlight 

Numerose sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui la GAM Galleria d’Arte Moderna di Bologna, il Museo d’Arte Contemporanea di Milano, la Comit che lo inserisce nella Collezione della Banca Commerciale Italiana, con tre opere, la Banca Intesa, con un quadro e due sculture della serie “Grate”, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, che lo inserisce nella Collezione d’Arte del ‘900. Nel 2004 viene inserita una sua opera nella Collezione della Farnesina, e nel 2005 due sue opere della serie “mappe”, l’altra della serie “bianchi ombrati”, vengono acquistate dalla Banca Unicredit. Nel 2011 tre opere di grandi dimensioni sono state inserite in comodato nella collezione dell’università Bocconi di Milano. 

I Do di Luigi Carboni

Opere e contributi